Scuola, i docenti precari non premiano

Anief, l’associazione nazionale insegnanti e formatori prosegue le azioni per la regolarizzazione dei contratti e l’adeguamento degli stipendi a livello europeo

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Il 2020 è stato un anno diverso e difficile per il mondo della scuola. Didattica a distanza, carenza di personale, rischi per la salute sono solo alcuni degli ostacoli affrontati negli ultimi dodici mesi. Secondo il sindacato Anief è stato un anno particolarmente arduo in cui però si sono conseguiti risultati importanti, primo fra tutti la riscoperta e il riconoscimento dell’importanza della scuola agli occhi dell’opinione pubblica. Attraverso la politica sindacale di Anief dell’anno precedente, l’opinione pubblica e il Governo si sono resi conto della grande necessità di incrementare gli organici, anche per mantenere il distanziamento sociale e per recuperare quei tagli che si sono abbattuti sul mondo della scuola.

 

I risultati del 2020

Tra gli obiettivi raggiunti da Anief si possono annoverare il recupero di 3.000 plessi in più per le istituzioni scolastiche,  l’approvazione della norma che permette alle piccole scuole con 300 alunni nelle isole e in zone di montagna di attribuire una dirigenza scolastica e quindi di avere autonomia. Inoltre è stata approvata una normativa che porta 1.000 assistenti tecnici negli istituti comprensivi, seguita dall’assunzione di tutti gli idonei sia del concorso a dirigente scolastico sia del concorso a DSGA. Inoltre, è stato possibile convincere il governo a rimpolpare quegli organici che erano stati tagliati, seppur in maniera provvisoria, attraverso organico Covid. Questo ha permesso di recuperare 70.000 posti in più tra docenti e amministrativi nelle istituzioni scolastiche.

 

Tra i temi maggiormente a cuore di Anief spicca quello legato al precariato. In questo senso l’Associazione si è battuta riuscendo a convincere il Governo ad approvare nuove misure che, anche se al momento non soddisfano appieno il sindacato, hanno portato a dei concorsi ulteriori a quelli ordinari. Nel 2020 l’Anief ha ottenuto dal tribunale uno stop dei licenziamenti di coloro che erano stati assunti con riserva e avevano superato l’anno di prova, e si è costituita nei tribunali italiani ed europei per far riconoscere il diritto degli insegnanti di religione cattolica e dei ricercatori delle università di essere stabilizzati nelle piante organiche. È in attesa invece una sentenza del Consiglio d’Europa sul reclamo fatto per tutti i precari che non sono stati assunti ancorché con riserva. Necessaria e per alcuni versi soddisfacente la firma apposta sul protocollo di sicurezza sulla didattica a distanza per garantire il diritto del rispetto del contratto anche con l’attività di insegnamento da remoto e per garantire l’istruzione di tutti gli alunni.

Questo è il lavoro svolto nel 2020, un anno che passerà alla storia per il rinnovo del patto educativo tra famiglie, insegnanti, educatori e amministrativi per non fare perdere alle future generazioni il diritto ad essere cittadini.

Gli obiettivi del 2021

Secondo il presidente di Anief Marcello Pacifico, purtroppo la didattica a distanza ha segnalato nuove disparità di genere, disparità di luoghi, disparità economiche e la sfida del 2021 sarà ripartire da tutte queste scommesse. L’obiettivo primario da far perseguire al Governo è quello di  revisionare il criterio sugli organici, affrontando il tema delle classi-pollaio.

 

Anief è convinta che queste ultime siano una scelta con cui il nostro Governo ha dovuto convivere per risanare il deficit, ma è stata una politica sbagliata. Per migliorare l’apprendimento e per affrontare un nuovo anno di Covid-19 rispettando il distanziamento sociale c’è bisogno di più spazio, quindi più plessi (almeno 12mila in più), di innalzare il rapporto alunni-docenti, di garantire più sedi di dirigenza scolastica, andando a continuare e approfondire i risultati già raggiunti, anche grazie ai soldi del Recovery Plan. Il secondo grande tema è quello della stabilizzazione degli organici in maniera tale da garantire agli alunni con un handicap certificato una assistenza scolastica che permetta loro di fruire del diritto all’istruzione. Quasi un posto su tre di sostegno è andato in deroga, ecco allora che la stabilizzazione degli organici diventa un tema prioritario.

 

Il grande obiettivo del 2021 è dunque quello del contratto, della valorizzazione professionale di tutto il personale in modo che il profilo professionale dell’insegnante torni appetibile. Secondo Pacifico è necessario partire dalla stabilizzazione dei precari, garantendo la parità di trattamento tra personale di ruolo e personale a tempo determinato, parità sia economica che giuridica. E poi riconoscere una specialità nel salario accessorio del personale che lavora nel mondo della scuola rispetto alle altre pubbliche amministrazioni, che garantisca un’indennità legata al rischio per esempio del Covid-19 e che riconosca il burnout di chi lavora a scuola.

 

Anief si batterà anche per ottenere un ricambio generazionale giusto, con una formazione che aiuti il personale ad aumentare le proprie conoscenze ma anche con un riconoscimento degli stipendi che sia connotato a livello europeo.

L’Italia è sotto la media europea non solo negli investimenti dedicati all’istruzione ma anche negli stipendi di tutto il personale e l’obbligo è di invertire questa curva. Tra i cambiamenti da attuare vanno inseriti anche i contratti che nella scuola italiana limitano i trasferimenti, facendo in modo che il personale possa coniugare il diritto al lavoro e il diritto alla famiglia e possa svolgere un’occupazione che sia dignitosa, che porti soddisfazione e che sia strumento di ascensione sociale. In merito al tema caldo delle aperture delle scuole, secondo Anief questa non deve avvenire seguendo percentuali nazionali, ma deve seguire l’andamento della curva, territorio per territorio. La didattica a distanza non potrà mai sostituire la didattica in presenza in alcun modo, però se è necessario agire nell’emergenza Anief non dimentica che le scuole hanno bisogno di spazi e di personale qualificato e gratificato.

 

Per ulteriori informazioni consulta il sito ufficiale di Anief