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Scuola, anche Conte ammette: "Stipendi insegnanti sono bassi". Anief rilancia le sue proposte

"Nella conferenza stampa di fine anno il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dichiara e prende atto del fatto che gli insegnati italiani, purtroppo, sono i malpagati d'Europa. E questa è una problematica che bisognerà affrontare nel nuovo anno. Sono stati stanziati 400 milioni di euro per salvare l'elemento perequativo tuttavia anche se questa salvaguardia avverrà in sede contrattuale, quando verranno attivati i tavoli, non porterà certamente gli stipendi degli insegnanti italiani ai livelli europei. Per fare un esempio, in Germania a fine carriera, con meno anni di insegnamento, si va in pensione con il 60-70% in più dello stipendio. Uno scenario questo che va a inficiare la valorizzazione di chi, in questo particolare momento, sta cercando di assicurare uno dei diritti fondamentali ovvero il diritto all'istruzione di nostri ragazzi per ricostruire la società del domani". È quanto afferma il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico rilanciando, in vista dell'avvio del nuovo anno, le proposte del sindacato.

"Come Anief – spiega Pacifico – rilanciamo la nostra idea: sono stati stanziati più di 850 milioni di euro per ridare dignità al personale medico e agli infermieri e, alla luce di questo, chiediamo che una parte delle nuove risorse ricavate attraverso un utilizzo sapiente del Recovery Plan e della Legge di Bilancio vada a garantire delle indennità per il personale docente. Il personale che lavora nelle nostre scuole – continua il sindacalista – non può essere sottoposto a un rischio di contagio e non avere un minimo di riconoscimento rispetto agli altri uffici pubblici dove il lavoro continua a essere svolto a distanza".

L'Anief rinnova, inoltre, la richiesta di svolgere, a priori, indagini per capire qual è, ad esempio, il livello di burnout nell'insegnamento. "Il dato concreto, sotto gli occhi di tutti, – afferma il presidente dell'Anief – è che abbiamo la classe insegnante più vecchia del mondo e pertanto servono delle finestre pensionistiche, come è stato fatto per le forze dell'ordine, per svecchiare questa categoria di lavoratori e ridurre il gap generazionale".

"Le proposte dell'Anief – conclude Pacifico – sono semplici: chiediamo delle specifiche indennità e una valorizzazione dell'insegnamento come attività lavorativa fondante per il rilancio del Paese. Proprio per discutere questi punti chiediamo un incontro nella prima parte dell'anno insieme alle altre parti sociali".
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