ven 26 apr 2024

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Glocal Economic Forum ESG89, Alfonso (Simest): “La Farnesina è al lavoro per agevolare gli investimenti dedicati alla sostenibilità’

(Mauro Alfonso, AD Simest)

Enrico Giovannini (ASviS), il freno più grande su questi aspetti è arrivato finora dalla politica, incapace di porre la sostenibilità al centro della propria agenda

Sostenibilità: è questo il punto chiave per le competitività delle imprese nei prossimi decenni. È quanto emerso durante il Glocal Economic Forum, l’evento digitale organizzato da ESG89 e trasmesso in diretta sui canali social giovedì 17 dicembre.

L’appuntamento, dedicato ai temi della sostenibilità e più propriamente al BILANCIO DI SOSTENIBILITA’, ha messo a confronto esponenti del mondo politico-istituzionale e imprenditoriale, chiamati a riflettere insieme sulle dinamiche che caratterizzeranno le attività aziendali e finanziarie nel prossimo futuro.

Del resto, la transizione energetica è una sfida che coinvolge tutti gli stakeholder, per cui risulta necessaria un’unità d’intenti tra imprese e politica.  

Sotto questo profilo, diversi imprenditori hanno lamentato di aver ricevuto scarsa assistenza dalle istituzioni nel loro percorso di trasformazione verso processi produttivi più sostenibili. Secondo quanto evidenziato da Manuel Boccolini (Manini Prefabbricati) e Tiziana Crociani (Ti STYLE iT), gli sforzi compiuti dalle imprese per divenire sostenibili ricadono unicamente sulle aziende, per cui sarebbe auspicabile un supporto concreto dagli apparati pubblici.

Rassicurazioni in tal senso sono arrivate da Mauro Alfonso (AD Simest), che ha reso noto la volontà da parte delle istituzioni di essere più vicine alle esigenze delle imprese, affiancandole sulla strada della sostenibilità.

Insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – ha annunciato Alfonso – stiamo lavorando per prevedere percorsi agevolati anche a fondo perduto finalizzati a promuovere processi virtuosi verso la sostenibilità. L’obiettivo comune è quello di supportare le aziende che pongano la sostenibilità al centro del proprio programma strategico”.  

Una notizia accolta con entusiasmo e ottimismo da tutti gli ospiti presenti. Si tratta, infatti, di un segnale forte da parte delle istituzioni affinché la sostenibilità non resti soltanto un’alternativa, ma diventi parte integrante dei processi aziendali.

Del resto, come ha precisato Enrico Giovannini (ASviS), il freno più grande su questi aspetti è arrivato finora dalla politica, incapace di porre la sostenibilità al centro della propria agenda.

Ci troviamo di fronte a un paradosso: sulle scelte sostenibili, il governo appare in ritardo rispetto sia all’Europa che agli enti territoriali. La sensibilità su questi temi è aumentata negli ultimi anni, soprattutto tra i giovani, ma è ancora carente in coloro che sono ai vertici decisionali, politici ed economici”, ha puntualizzato Giovannini.

Una tendenza che, come ha affermato l’On. Alessia Rotta (Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici alla Camera), deve essere modificata al più presto.

La sostenibilità va concepita nelle sue molteplici dimensioni. Per affrontare questi cambiamenti con successo – ha detto Rotta – serve un cambio radicale di mentalità, che permetta alla politica di avere una profondità di visione. Il mondo della politica ha il dovere di accompagnare la transizione energetica ed ambientale delle imprese, attraverso incentivi e disincentivi”.

Tutti gli interlocutori hanno comunque concordato su un elemento: la sostenibilità, riguardo i prodotti realizzati e i processi industriali, è una sfida che non può essere ulteriormente ritardata.

Le imprese, se intendono restare competitive, non possono più evitare di redigere il loro bilancio di sostenibilità, che rappresenta un biglietto da visita distintivo ed essenziale da esibire agli investitori, ai fornitori e anche ai consumatori, soprattutto sui mercati internazionali, come ha notato Maria Flora Monini (Monini).

La sensibilità sui temi climatici e ambientali è cresciuta ormai in maniera significativa, interessando sia le scelte di finanziamento da parte degli istituti creditizi, sia le scelte di consumo da parte degli utenti. Nonostante ciò, come ha spiegato Verdiana De Leoni (Deloitte), manca ancora, soprattutto da parte delle piccole e medie imprese, una vera e propria cultura legata alla sostenibilità.

Proprio per questi motivi, ESG89 dedicherà l’intero 2021 ad approfondire il concetto della sostenibilità e le sue numerose implicazioni.

Siamo convinti – ha spiegato in conclusione Giovanni Giorgetti, Presidente ESG89della necessità di affrontare queste tematiche con urgenza. La ripresa economica dovrà fare leva su alcuni driver fondamentali, uno dei quali è senz’altro quello della sostenibilità. Perciò, conoscere e divulgare questi aspetti in modo chiaro e diretto permetterà di porre le basi per il futuro del nostro Paese”.

Fra gli interessanti interventi durante il Forum quella della docente Chiara Mio (Università Ca’ Foscari Venezia) che ha sostenuto come: “Essere sostenibili vuol dire compiere una rivoluzione aziendale, ossia ripensare il modo di fare business modificando i modelli produttivi, creando esternalità positive per tutti”.

Dal suo canto Fabrizio Fiocchi (Presidente ESGEO)ha sottolineato: “La sostenibilità richiede tecnologie in grado di raccogliere dati non finanziari in modo da pianificare le azioni in modo mirato: se un’azienda non ha il controllo sui dati, rischia di essere imprecisa quando li comunica, risultando meno credibile”.

Anche Paolo Gambarini (Presidente Wise SGR) ha voluto sottolineare l’importanza strategica del modello sostenibile: “Il green è diventato un fattore di marketing. In passato, le performance aziendali venivano valutate sulla base delle certificazioni ottenute. Ormai si è passati a una visione organica, per cui le imprese devono ripensare la sostenibilità nei propri modelli di business, ragionando su elementi come l’impatto ambientale, lo smaltimento dei materiali, il rispetto dei lavoratori”.

Il professor Franco Cotana (Università di Perugia) ha inoltre evidenziato che: “I giovani sono sempre più sensibili ai temi della sostenibilità, per cui l’ambito dell’università e della ricerca può costituire un driver importante verso il cambiamento”.

Illuminato l’intervento di Marcello Di Caterina (Direttore Generale ALIS) quando ha sottolineato che: “Sulla sostenibilità, le aziende più grandi, che dispongono di ingenti risorse, debbono trainare il cambiamento, fornendo esempi virtuosi replicabili anche su scala ridotta”.

Alessandra Fornasiero (Innovatec Group) in linea con gli intervenuti ha chiosato affermando che: “Se l’azienda non integra i parametri di sostenibilità nella propria strategia, se non si rende conto che la redditività non può più prescindere dal ricorso a modelli di sviluppo sostenibile, è difficile che riesca a produrre un impatto realmente positivo a livello ambientale, tangibile e misurabile nel tempo”.

Di Lorenzo di Anselmo

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