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Scuola, Anief interviene all'assemblea del Partito Democratico "La Scuola prima di tutto"

Tra i temi trattati, il tempo scuola, gli organici, il reclutamento dei precari e la valorizzazione professionale

Il tempo scuola, gli organici, il reclutamento dei precari e la valorizzazione professionale. Queste le quattro linee guida fondamentali sulle quali intervenire evidenziate da Anief in occasione dell'assemblea del Partito democratico "La scuola prima di tutto". "Nell'intervento durante l'assemblea abbiamo sottolineato quali sono per Anief le urgenze per risolvere i problemi della scuola vista anche la possibilità di poter intervenire con le risorse non solo nella Legge di bilancio ma anche quelle future del Recovery Plan" ha affermato il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico.

"Certamente – ha spiegato Pacifico – bisogna partire dal tempo scuola che deve andare a rivedere il percorso obbligatorio dai 3 ai 18 anni in maniera tale da andare a ridurre il più possibile il gap dei Neet ma anche di assicurare quella formazione permanente nella riconversione professionale per i lavoratori o per chi cerca un lavoro. È importante avvicinare gli studenti all'università ma anche gli studenti al mondo del lavoro. Il tempo scuola deve, inoltre, prevedere l'insegnamento per moduli nella scuola elementare. Questo tema si collega a quello degli organici. Bisogna fare una revisione totale degli organici, non è più pensabile di fare cassa con il personale che viene tagliato. Bisogna rivedere gli organici e assegnarli in base all'unico criterio vigente cioè le esigenze del territorio".

Tra i problemi della scuola il leader del giovane sindacato ha posto l'accento anche sul tema delle classi pollaio "la cui soluzione attraverso un recupero dei plessi, – ha detto Pacifico – diventa ancora più urgente alla luce dell'emergenza Covid-19".

Sul fronte del personale, per l'Anief , le problematiche riguardano il reclutamento e la valorizzazione professionale. "Sul reclutamento Anief ha le idee chiare ma le aveva anche il Partito democratico nel 2008 e nel 2012 quando – ha proseguito il sindacalista – fece riaprire le graduatorie ad esaurimento. Questo noi chiediamo insieme alla riapertura dei concorsi per titoli e servizi, alla luce di quello che ci dice l'Europa. L'Italia può, infatti, sfuggire alle regole sulla stabilizzazione dei precari se inserisce i precari in un doppio canale di reclutamento. Altrimenti si violano le norme comunitarie". Parlando di valorizzazione del personale Pacifico ha evidenziato come "il Covid ci ha fatto capire che chi insegna deve andare a scuola perché la didattica a distanza non può supplire la didattica in presenza. E allora – si chiede il presidente del sindacato – perché difronte a questo rischio non riconoscere un'indennità di rischio biologico? Come abbiamo ribadito in più sedi riteniamo importantissimo aggiornare anche l'elenco delle professioni che sono soggette a malattie invalidanti. È necessario, inoltre, riconoscere a chi insegna nelle nostre scuole un burnout rispetto a un problema che abbiamo: la classe insegnante più vecchia al mondo. Dobbiamo consentire, quindi, delle finestre in uscita e nel contratto adeguare gli stipendi agli standard europei. Per noi queste sono linee guida fondamentali. In queste ore – ha concluso Pacifico – si sta votando la Legge di bilancio e speriamo che già da lì venga qualche segnale".
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