Case, il calo dei prezzi non si è fermato L’effetto lockdown è solo una chimera
Voghera e Oltrepo in crisi, la voglia di seconde abitazioni causata dalla pandemia non è bastata a rilanciare il settore
VOGHERA
Prezzi in picchiata, mentre ancora si attende invano l'ondata di acquisti prevista dopo il primo lockdown, che probabilmente non arriverà. Il mondo immobiliare a Voghera e in Oltrepo, pur con qualche differenza a seconda delle zone, sembra stanco e privo di stimoli e nemmeno la voglia di seconde case per chi abita nelle grandi città pare sia stata capace di regalare una boccata di ossigeno.
Case in vendita
Il quadro delineato dal sito Immobiliare.it descrive una situazione tutt'altro che rassicurante, con un andamento dei prezzi che in quasi tutte le categorie di abitazione è in costante diminuzione.
Ciò che più preoccupa è che il trend negativo prosegue già da almeno 5 anni, pur con alti e bassi, e il 2020 segnato da lockdown, sfiducia, paura e crisi economica non ha fatto che consolidare i numeri negativi. Il sito di vendite immobiliari parla chiaro: nella zona di Voghera un rustico oggi si paga in media meno di 400 euro al metro quadrato, mentre nel luglio 2013 aveva toccato i 1250 euro, per poi continuare a scendere. Non va meglio per chi voglia vendere una casa indipendente: se tra il 2013 e la metà del 2016 il prezzo al metro era sempre stato sopra ai 1000 euro al metro quadrato, da luglio 2016 ha subito una diminuzione marcata, toccando il minimo nel luglio dell'anno seguente (poco più di 500 euro al metro) e stabilizzandosi ora tra 700 e 800 euro circa al metro.
Ancora più deciso il tracollo del prezzo degli appartamenti, passati da 1450 euro nell'agosto del 2012 a 920 nel novembre 2020, con una flessione costante.
Il mercato degli affitti
Va un po' meglio per chi un appartamento da affittare: pur con prezzi più bassi rispetto al 2013, si viaggia da anni attorno ai 6 euro al metro, con variazioni in più o in meno di poche decine di centesimi. La conferma che la zona a sud del Po della provincia stia passando brutti momenti dal punto di vista immobiliare arriva anche da Fabio Bianco, presidente della Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d'affari) della provincia di Pavia.
«A parte questo periodo di feste natalizie, ogni anno piuttosto tranquillo, in generale la situazione del 2020 a causa dell'emergenza sanitaria è negativa e, malgrado si attendesse una parziale ripresa, l'Oltrepo è la zona che rispetto a Pavia e al Pavese sta soffrendo di più».
Da sempre terra potenzialmente vocata al turismo, l'Oltrepo fatica a ritagliarsi spazio, pure in un anno che per il lockdown sembrava invogliare molti abitanti delle grandi città a cercare seconde case in zone più vivibili e amene. «Ci sono limiti strutturali di cui si parla da anni, come la viabilità, che non aiutano nel rendere questa zona appetibile per chi arriva da fuori. Non si è mai investito per il rilancio, migliorando le infrastrutture e l'offerta di intrattenimento, ad esempio di locali: l'Oltrepo offre poco se paragonato alla Toscana e all'Umbria».
Nemmeno dopo il primo lockdown l’Oltrepo ha guadagnato in appeal: «Si attendeva una ondata di richieste, qualcuno all'inizio è arrivato, ma il fermento si è calmato in breve: chi cercava una seconda casa voleva in genere stare su un budget al massimo di 120mila euro e per quel prezzo, malgrado la contrazione, non è possibile trovare una casa in buone condizioni, con bella vista e giardino. Comunque in generale questo resterebbe un buon momento per chi voglia acquistare, i mutui sono al minimo, i prezzi sono tra i più bassi degli ultimi anni e ci sono pure agevolazioni dallo Stato». —
Alessio Alfretti
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