SCUOLA – Sostegno, Istat: sempre più alunni disabili (quasi 300 mila), ma mancano docenti specializzati e assistenti alla comunicazione

Aumenta ancora il numero ufficiale di studenti con disabilità che frequentano le scuole italiane (+ 13 mila, il 3,5% degli iscritti), mentre tra gli insegnanti di sostegno si contano sempre pochi specializzati: ben “il 37% non ha una formazione specifica”.

Lo dice l’Istat all’interno del report “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità – A.S. 2019-2020” pubblicato stamane. Secondo i dati emessi dall’Istituto nazionale di statistica, i docenti di sostegno che nell’anno scolastico passato hanno operato nelle scuole italiane ammontavano a oltre 176 mila unità: il problema non è nella quantità, ma nel numero di insegnanti specializzati che risulta ancora insufficiente; la richiesta di queste figure aumenta di anno in anno più velocemente di quanto non cresca l’offerta. E la didattica a distanza ha reso queste problematiche ancora più evidenti. Tra le carenze c’è anche quella degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione nel Mezzogiorno, dove il rapporto alunno/assistente è di 5,5, oltre 13 in Campania e in Molise. Come risulta scarsa l’accessibilità per gli alunni con disabilità motoria (solo nel 32% delle scuole) e molto critica la disponibilità di ausili per gli alunni con disabilità sensoriale (2%).

L’Anief lo sostiene da tempo: è indispensabile aumentare le cattedre di sostegno, cancellare le cattedre in deroga, ammettere al Tfa sostegno tutti i candidati che hanno presentato domanda oppure sono risultati idonei nelle precedenti procedure di selezione, sono già di ruolo o hanno svolto 36 mesi di servizio, scongiurando così le realtà provinciali dove i candidati ai corsi specializzanti sono meno dei posti disponibili: basta ricordare quanto accaduto quest’anno in Piemonte, dove vi sono state 50 candidature a fronte di 458 posti di specializzazione autorizzati. Nello stesso tempo bisogna assumere in ruolo gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione. Il sindacato lo ha chiesto con una serie di emendamenti specifici presentati nei giorni scorsi alla V commissione della Camera che sta esaminando il testo della Legge di Bilancio già approvata dal CdM in vista della conversione da attuare entro il prossimo 31 dicembre.

Marcello Pacifico, presidente Anief: “È da tempo che chiediamo un incremento sostanziale delle cattedre e l’ammissione ai Tfa specializzanti dei candidati che hanno svolto 36 mesi di servizio, ma anche per tutti coloro che hanno presentato domanda. Ora l’Istat dà ancora più forza alle nostre istanze. I corsi di specializzazione vanno rivisti, perché ad oggi si basano su una selezione in entrata incentrata su una cattiva distribuzione dei posti a bando rispetto alle necessità effettive e alla richiesta. Come bisogna farla finita con le cattedre in deroga, con scadenza 30 giugno, che non comportano assunzioni e trasferimenti. Nel frattempo, in attesa di un intervento legislativo, rimangono validi anche i ricorsi finalizzati ad essere ammessi e partecipare agli scritti del V ciclo Tfa sostegno. Come diventa sempre più impellente la stabilizzazione degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, senza i quali l’opera di inclusione e integrazione scolastica non sarebbe attuabile”.