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Manutenzione emotiva, la chiave d'accesso alla resilienza in tempi di lockdown

Ecco come combattere paura e ansia, che in questa situazione, se non ben gestite, possono addirittura aggravare patologie
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“L’anima aiuta sempre il corpo....e quando il corpo è in gabbia occorre prendersi cura dell’anima affinchè possa sostenere il corpo con tutta la sua essenza”...Il Piemonte si è tinto di rosso ed è stato necessario nuovamente tornare in “gabbia”, prigionieri fisicamente ma anche psichicamente ed emotivamente non solo per l’isolamento imposto dalla situazione , ma anche della paura e dell’ansia che in questa situazione se non ben gestite possono addirittura slatentizzare o aggravare  patologie ed incidere pesantemente anche sulle risposte immunitarie del nostro terreno costituzionale.

Dal marzo scorso siamo passati  dall'ansia da contagio a quella da reclusione poi sfociata nella sindrome della capanna che, dopo mesi di casa diventata  nel bene o nel male la nostra comfort zone , ha creato notevoli difficoltà nella ripresa di una vita apparentemente “normale”. In questo momento però , cosa  che preoccupa non poco la Società italiana di psichiatria (Sip), ha fatto il suo ingresso una nuova forma di ansia: quella  'da limbo', cioè quella generata da una situazione di 'sospensione’e  di 'stasi' che caratterizza questo periodo così difficile.

C'è chi aspetta di fare il test e chi ne  attende  il risultato, chi è malato e vive da mesi un’alternanza sfiancante di alti e bassi, chi è quarantena  o in isolamento fiduciario, chi ha altre patologie anche molto gravi  e si sente “trascurato” con davanti a sè un enorme punto interrogativo. E poi l’ incertezza su vaccini e cure e non da meno  l’attesa dei  provvedimenti, con le relative ripercussioni sul lavoro e sull’economia , la sensazione di viaggiare nella nebbia.... Ed è proprio  tutto questo che genera ansia da limbo , quindi non un’ansia generalizzata, ma bensì molto specifica che  nasce proprio  dalla sospensione della propria vita.

Ognuno di noi a seconda delle situazioni personali aveva dei punti di forza su cui far leva , ora l’incertezza generale  e l’attesa di tutto hanno tolto anche questo, ed è proprio “qui e ora” che occorre cercare sostegno   nell’unico vero punto di forza datoci dalla natura : Noi Stessi!Le emozioni costituiscono il fondamento di ogni processo umano e condizionano la qualità della relazione con noi stessi e con gli altri, riempiono ed imparare a riconoscere le proprie emozioni significa assumersi il compito e la responsabilità della propria crescita. Senza alcun dubbio la nostra forza interiore è la protezione più potente che abbiamo.

Tiziano Terzani ha scritto fiumi di parole in proposito: “Ci vuol coraggio, ci vuole determinazione, ci vuole fantasia, ma le possibilità ci sono. Non è che tutte le porte sono chiuse, che il mondo è già tutto sprangato... Una strada c’è nella vita ed ogni evento che ne fa parte , è il risultato di migliaia di cause che producono, assieme a quell’evento, altre migliaia di effetti, che a loro volta sono le cause di altri migliaia di effetti.La storia di questo viaggio non è la riprova che non c’è medicina contro certi malanni e che tutto quel che ho fatto a cercarla non è servito a nulla. Al contrario: tutto, compreso il malanno stesso, è servito a tantissimo. È così che sono stato spinto a rivedere le mie priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita. E questo è ciò che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi. Per il resto ognuno deve fare la strada da solo”.

La Naturopatia stimola proprio tutto questo, sollecita la ricerca della propria essenza e delle proprie capacità, allena ad “attivarsi” anche nelle situazioni più difficili, suggerisce rimedi verdi e tecniche per contrastare e risolvere i disagi conseguenti ad un equilibrio psicofisico alterato, insegna il corretto stile di vita compreso quello alimentare necessario per stare bene , e non cosa di poco conto “ sostiene ed ascolta”...

Occorre che sia sempre ribadita la complementarietà delle medicine olistiche, questo sì , perchè non sostituiscono la medicina tradizionale  ma parallelamente possono accompagnarla , aiutarla  e in molti casi possono  risolvere situazioni non patologiche con modalità “dolci”, ma soprattutto utili a risvegliare quella sorta di “resilienza” necessaria per far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, a riorganizzare in modo equilibrato la propria vita dinanzi alle difficoltà, a ricostruirsi restando sensibili alle opportunità che alle volte sono nascoste ma che con uno sguardo più allargato possono diventare visibili, e che permette di non alienarsi e ridursi in quella situazione di “limbo” che genera malessere mentale emotivo e fisico e davvero contribuisce a farci cadere nella “malattia”.

In lockdown il tempo sembra essersi fermato in un silenzio spettrale, ma  in realtà  occorre prestare attenzione al  suo ritmo ...”Ogni “tic-tac” è un secondo della vita che passa, fugge e non si ripete. E in essa c’è tanta intensità e interesse che il problema è solo saperla vivere(Frida Kahlo)....Qualche consiglio? Tanti e nelle prossime settimane mi dedicherò a raccontarvi  tutto ciò che può essere utile, da un punto di vista olistico,  ad alzare il volume sul “ rumore”della vita per poterlo sentire meglio e utilizzarlo come vibrazione  stimolante a resistere e  reagire ....
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