Covid, spunta “l'ansia da limbo”, gli psichiatri: «Ecco perché molti violano le restrizioni»

Covid, spunta “l'ansia da limbo”, gli psichiatri: «C'è chi aggredisce e chi si abbatte»
di Carla Massi
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Martedì 13 Ottobre 2020, 20:33

L'hanno battezzata “ansia da limbo”. E, forse, è la definizione migliore nella quale ci troviamo. Gli psichiatri si trovano, improvvisamente, ad assistere persone che sono, in qualche modo "sospese". La pandemia ha spazzato abitudini e certezze e, al loro posto, ha imposto dubbi e attese. Da qui nasce, secondo gli specialisti, questa diffusa “ansia da limbo”.

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Aspettiamo l'arrivo del vaccino contro il Covid-19, la guarigione completa di molte persone che sono entrate in contatto con il virus, la diminuzione dei casi, il risultato del tampone, la fine del periodo in quarantena. «Nel dopo-lockdown si sono registrate moltissime diagnosi di disturbo post-traumatico da stress, ora il nuovo disagio psichico è l'ansia da sospensione”.

Che scatena spaesamento, difficolta a concentrarsi e sonni disturbati» come spiega Massimo di Giannantonio, presidente della Società italiana di psichiatria e professore all’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara. 

Il virus, da marzo ad oggi, è diventato un pensiero portante che costringe a continui alti e bassi. Che obbliga a situazioni sempre sospese senza poter contare su progetti futuri. «Vediamo ogni giorno sempre più persone che subiscono passivamente l’attesa - aggiunge Di Giannantonio -  Per molte è diventa una sorta di alibi capace di giustificare un atteggiamento rinunciatario e passivo. Altre sono insofferenti, reagiscono in modo aggressivo, a volte violento. Altre ancora forzano le regole e  tentano di non tenere conto delle limitazioni. Queste si dicono pronte a  pagarne tutte  le conseguenze. Anche quelle legali».

Un panorama assai assortito in questo cosmo “sospeso” dove tutto sembra fluttuare in un dramma generale. Nel quale però, sia dentro casa che fuori, si reagisce in modi assolutamente differenti. E adesso, passata l'emergenza, si combatte contro l'incertezza. «Se sono presenti sintomi di tipo depressivo e ansioso la sospensione del tempo dell'attesa di un possibile evento negativo aggrava l'intensità dell'ansia – spiega Enrico Zanalda, co-presidente della Società italiana di psichiatria e direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Torino 3 – Il paziente si convince di essere già condannato e a causa  di fantasie negative, in casi estremi, può giungere a forme di comportamenti disperati. Ora dobbiamo imparare a gestire il nostro benessere psichico in questa fase d’attesa». 

Dagli psichiatri alcune indicazioni pratiche per convivere con “l'ansia da limbo".  1) Condividere le proprie emozioni e preoccupazioni 2) Mantenere una continuità con la routine delle proprie abitudini nel rispetto delle regole sanitarie 3) Ritagliarsi uno spazio personale in cui è possibile leggere e ascoltare musica  4) Scegliere una alimentazione sana ed eseguire esercizi di rilassamento 5) Utilizzare strumenti social per scongiurare vissuti di solitudine e isolamento 6) Nel caso in cui l’ansia da limbo crea un disagio cronico e costante chiedere aiuto allo specialista

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