10 ottobre 2020 - 09:23

Giornata della salute mentale, le richieste di aiuto sono in aumento Mattarella: nessuno sia lasciato solo

La pandemia sta mettendo a dura prova il benessere psichico della popolazione: al via la campagna #insiemeperlasalutementale per abbattere i pregiudizi verso i pazienti, in occasione della celebrazione del 10 ottobre. Le parole del presidente della Repubblica

di Elena Meli

Giornata della salute mentale, le richieste di aiuto sono in aumento Mattarella: nessuno sia lasciato solo
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La pandemia di Covid-19 ha un impatto «nascosto», non registrato nei bollettini della positività al virus o nei ricoveri in terapia intensiva: preoccupazioni e ansie connesse in maniera più o meno diretta al virus, dalla paura del contagio alle difficoltà lavorative dovute alla crisi, stanno colpendo duro la salute mentale della popolazione. Ne ha parlato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della Giornata della salute mentale che si celebra il 10 ottobre.

Mattarella: attenzione alla fragilità

«Questa Giornata costituisce l’occasione per riflettere sui bisogni delle persone più fragili e sulla vulnerabilità psichica connessa alle condizioni di isolamento sociale e di emarginazione — ha detto il presidente —. Quest’anno, le vicende della pandemia hanno acuito la sofferenza delle persone affette da patologia psichica, spesso costrette a vivere lontano dalle proprie famiglie per ragioni terapeutiche e che si sono trovate in alcuni casi ad affrontare in solitudine gli effetti della chiusura. Un ruolo fondamentale per il supporto alle persone con malattia psichica continua a essere svolto dalle famiglie, di frequente gravate di una gestione difficile dal punto di vista economico e relazionale — ha aggiunto Mattarella nel suo messaggio per la Giornata del 10 ottobre —. Diventa quindi importante il ruolo delle istituzioni, affinché nessuno venga lasciato solo e sia permesso a tutti di accedere all’assistenza più adeguata su tutto il territorio nazionale. Un’attenzione particolare deve essere destinata alla scuola e agli altri spazi educativi e relazionali, che vanno incoraggiati e sostenuti per creare reti e forme di integrazione tra le persone».

Tutelare la dignità di tutti

Per il capo dello Stato, «la salute mentale è un diritto che deve essere garantito a tutti, tutelando e sostenendo coloro che non possono auto-rappresentarsi. L’Italia da tempo si colloca in una posizione di avanguardia nell’approccio al tema e costituisce un punto di riferimento nel contesto internazionale. Per questo è importante continuare a sostenere gli investimenti in programmi di salute mentale. Venire meno a questo impegno costituirebbe un arretramento culturale e civile che, proprio in questo momento, il nostro Paese non si può permettere». Mattarella conclude: «L’impegno delle istituzioni e della società civile deve essere quello di tutelare la dignità di ogni individuo, sostenendolo anche e soprattutto nelle condizioni di fragilità. Dobbiamo stare al fianco di chi lotta contro la sofferenza psichica, affinché sia garantita a tutti una vita all’insegna dell’inclusione e del superamento di pregiudizi e discriminazioni».

Disagio crescente

Le stime indicano che dal punto di vista del benessere mentale si sta profilando un autunno difficile, in cui più di una persona su due potrebbe soffrire di disturbi mentali. «Prima del Covid-19 si stimava che nel 2030, cioè tra meno di 10 anni, le malattie della mente supereranno le malattie cardiovascolari diventando le più diffuse al mondo: considerando l’enorme aumento di casi avuto in questo periodo tra pre e post lockdown, non è escluso che questo sorpasso possa avvenire addirittura prima, se non è già avvenuto — spiega Massimo di Giannantonio, presidente della Società Italiana di Psichiatria —. Abbiamo calcolato che i servizi di salute mentale avranno il 30 per cento di pazienti in più, ovvero 300mila nuovi casi che si sommeranno ai 900mila già in carico alle strutture; a questo si aggiunge la sempre bassissima propensione all’investimento pubblico nel campo della salute mentale. L’Italia, con il suo 3,2 per cento, resta fanalino di coda in Europa che ha medie superiori al 5 per cento: abbiamo meno medici, meno personale, meno operatori dedicati a questo settore sempre più importante della salute pubblica che oggi rischia il default».

Campagna di informazione

Gli esperti chiedono perciò investimenti e una maggiore accessibilità ai servizi di salute mentale, ma anche che si parli di più del disagio psichico così che i pazienti non si vergognino a chiedere aiuto e non si sentano soli. Per questo è appena partita la campagna #insiemeperlasalutementale, con testimonial la cantante Noemi: l’obiettivo, in vista della Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, è abbattere un muro virtuale dello stigma e dei pregiudizi attraverso challenge pensate per i diversi social (le info per partecipare sul sito della campagna). «Tra le malattie mentali la depressione è la prima causa di disabilità, in crescita negli ultimi decenni e ancor più a seguito della pandemia e delle sue conseguenze fisiche ed economiche — spiega Claudio Mencacci, presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (SINPF) e direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano —. Per questo è quanto mai necessaria una sensibilizzazione e un'informazione che raggiunga tutti gli operatori sanitari, favorendo la diagnosi e l'intervento precoce soprattutto a livello della medicina generale, ma soprattutto l'intera popolazione, sensibilizzando in particolare categorie come genitori e insegnanti, famiglie e ambienti a rischio. Ogni iniziativa, ogni campagna, ogni azione di sensibilizzazione è fondamentale: ogni giorno è importante per abbattere il muro dell’indifferenza».

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