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La telemedicina piace ai pazienti

I videoconsulti affiancheranno sempre più in futuro le visite in presenza

Non sparisce il contatto con il medico, nell’era Covid e oltre: si trasforma grazie alla telemedicina. L’Istituto Superiore di Sanità ha già dato indicazioni su come gestire i servizi che sono già
avviate e si diffonderanno sempre più, per risolvere a distanza piccoli disturbi e soprattutto per garantire la migliore assistenza possibile a chi soffre di malattie croniche.

Progetti confermati dalla pediatria all’oncologia

Gli esempi sono tanti: per l’infanzia si sono attivati gli ospedali pediatrici come il Buzzi di Milano con la neuropsichiatria infantile, il Meyer di Firenze che offre teleconsulenze in tempo reale per le emergenze
in tutta la Regione, il Bambino Gesù di Roma con gli ambulatori “telefonici” e i servizi per i piccoli con fibrosi cistica, diabete e altre malattie croniche. Anche le visite di controllo oncologiche e il supporto psicologico ai pazienti si sono spostate in remoto e l’Associazione di Oncologia Medica (aiom.it) sta lavorando per rendere omogenee le iniziative e ridurre lo stress delle visite in ospedale pure in futuro, ogni volta che sia possibile.

Sì ai videoconsulti per 7 su 10

Un sondaggio su dottori.it rivela che il 70 per cento degli italiani è pronto a passare ai videoconsulti, la Società di Psichiatria si sta attrezzando per diffondere la telepsichiatria: «Prevediamo 300mila pazienti con disturbi psichici in più per i contraccolpi della pandemia, i servizi di salute mentale non reggeranno senza aumentare il supporto a distanza. E non ci può essere una vera ripresa senza curare le ferite psichiche di chi è stato più colpito» osserva Enrico Zanalda, presidente SIP.

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